Dopo le recenti elezioni europee, molti hanno votato senza conoscere bene né per cosa si stesse votando né a quali realtà politiche continentali ogni partito italiano e ogni coalizione italiana facesse riferimento. Con quest’articolo, si vuole provare a tracciare una breve ma precisa storia dei gruppi parlamentari europei e di come i partiti italiani abbiano assunto la loro attuale collocazione al loro interno.
Per iniziare, il Parlamento Europeo oggigiorno è costituito da sette gruppi politici: il Partito Popolare Europeo (PPE), gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici (S&D), Renew Europe, gruppo Identità e Democrazia (ID), gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei (CRE) ed infine Gruppo Confederale della Sinistra Unitaria Europea/ Sinistra Verde Nordica.
Il Parlamento Europeo si riunì per la prima volta a Bruxelles nel 1979 e ha diverse sedi: una a Strasburgo e una a Bruxelles, dove si riunisce una volta a settimana in plenaria, e in Lussemburgo, dove hanno sede alcuni uffici amministrativi.
Dal Gruppo Cristiano Democratico nacque il gruppo del Partito popolare Europeo (PPE), dal Gruppo Conservatore nasce il Gruppo Democratico Europeo. Il primo gruppo, di origine cristiano democratica, iniziò ad accettare le adesioni di partiti conservatori già negli anni ’80. Nel 1992 si federò al Gruppo Cristiano Democratico il nuovo Gruppo Conservatore, che creò un sottogruppo interno: Democratici Europei. Tra il 1999 e il 2009 il gruppo popolare si trasformò gradualmente in Partito Popolare Europeo – Democratici Europei. Nel 1994 nacque il Gruppo Forza Europei, costituito dal neonato partito italiano Forza Italia, ma già nel 1995 questo gruppo si unì al Gruppo dell’Alleanza Democratica Europea per formare il Gruppo dell’Unione per l’Europa. Nel 1998 Forza Italia decise però di fare il suo ingresso nel Partito Popolare Europeo, seguito nel 1999 anche dai repubblicani francesi.
Nel 2009 il Gruppo dei Popolari perse i Conservatori inglesi e cechi, i quali dopo la fuoriuscita dal Partito Popolare Europeo fondarono il Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei (ECR).
I nazional-conservatori costituivano la destra gollista, conservatrice e nazionale. Nel 1965 i Gollisti si staccano dal Gruppo Liberale e formano il Gruppo dell’Unione Democratica Europea. Nel 1973, con l’arrivo dei Repubblicani Irlandesi, il Gruppo mutò in Gruppo dei Democratici Europei Progressisti e poi in Gruppo dell’Alleanza Democratica Europea. Questo gruppo assieme al Gruppo Forza Europa, diede vita al Gruppo Unione per l’Europa. I Repubblicani Irlandesi insieme ad Alleanza Nazionale (partito italiano antenato di FDI) fondarono il Gruppo dell’Unione dell’Europa per le Nazioni; il Gruppo si sarebbe sciolto nel 2009, quando i partiti più rappresentativi ebbero cambiato gruppo.
Il Gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici (S&D) costituisce il centro sinistra europeo. Il Gruppo Socialista in Europa nacque nel 1953; i vari partiti nazionali che formavano la Confederazione dei Partiti Socialisti della Comunità Europea nel 1992 costituirono il Partito del Socialismo Europeo. Nel 1993 il Partito del Socialismo Europeo si trasformò nel Gruppo del Partito dei Socialisti Europei. Nel 2004 esso cambiò nome in Gruppo Socialista al Parlamento Europeo.
Nel 2009 per far aderire il Partito Democratico (partito italiano), il Partito Socialdemocratico Armonia Lettone, il Partito Democratico di Cipro, nacque il Gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti & dei Democratici (S&D) al Parlamento Europeo.
Il Gruppo dei Liberali rappresenta l’area centrista del Parlamento Europeo. Al suo interno comprende partiti che rientrano all’interno del liberalismo classico, del liberalismo sociale, dei radicali, sia partiti di destra che di sinistra. Il Gruppo dei Liberali e Alleati nel 1976 divenne Gruppo Liberale e Democratico Riformista. Con la nascita del Partito Europeo dei Liberali, Democratici e Riformatori diventa nel 1994 Gruppo del Partito dei Liberali Democratici e Riformatori Europei (ELDR). Nel 2004 questo gruppo si allea con il Partito Democratico Europeo (PDE) e forma il Gruppo dell’Alleanza dei Liberali e dei Democratici per l’Europa (ALDE), cambiato poi nel 2019 in Renew Europe con l’ingresso del Partito francese La Rèpublique En Marche. Tra il 1994 e il 1999 i radicali italiani e francesi diedero vita al Gruppo dell’Alleanza Radicale Europea, entrato poi all’interno del Partito Europeo dei Liberali, Democratici e riformatori (ELDR).
Gli ambientalisti e i Regionalisti si collocano nel centro-sinistra progressista. Gli ambientalisti entrarono nel Parlamento Europeo per la prima volta nel 1984 e formano il Gruppo Arcobaleno con Gruppi Regionalistici. Nel 1989 gli Ambientalisti lasciarono il Gruppo Arcobaleno e fondarono il Gruppo dei Verdi. Il Gruppo Arcobaleno nel 1994 si trasformò in Alleanza Radicale Europea. Quest’ultima cessò di esistere nel 1999, anno in cui si unì ai Verdi per far nascere il Gruppo Verdi-Alleanza Libera Europea. L’ala della sinistra radicale del Parlamento Europeo è formata da Comunisti ed Ecosocialisti. Nel 1973 nacque il Gruppo Comunisti e Apparentati, che nel 1989 si scinde in Coalizione delle Sinistre e Sinistra Unitaria Europea. Quest’ultimo si sciolse nel 1993, allorché il Partito Democratico della Sinistra (ex Partito Comunista Italiano) entrò nel Gruppo Socialista. Dal 1994 Sinistra unitaria Europea si rinominò Gruppo Confederale della Sinistra Unitaria Europea e nel 1995 confluì, come detto, nel Gruppo Confederale della Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica.
(A cura di Luca Di Bello)